Nei secoli passati capitava spesso che gli scaricatori occasionali del porto della Spezia venissero pagati “in natura” con ciò che al tramonto avanzava dalle operazioni di sbarco e imbarco delle navi: accadeva sovente, infatti, che si aprissero o si rompessero i sacchi di granaglie o di legumi.
A fine giornata i lavoranti si portavano a casa un po’ di tutto quello che si era recuperato e ne ricavano una zuppa: la Mescciüa, che in dialetto spezzino significa appunto “mescolanza”! Una tipica pietanza della cosiddetta “cucina povera” che nel tempo è diventato un fiore all’occhiello della tradizione spezzina… Domenica 26 marzo i nostri Confratelli saranno ospiti del primo Capitolo della Confraternita della Mescciüa, in programma a Follo (SP): un altro viaggio nel mondo meraviglioso dei mille sapori d’Italia! (foto: liguriaedintorni.it)